La “miopatia da accumulo di polisaccaridi (EPSM)” è una malattia metabolica caratterizzata da abnorme accumulo di glicogeno nei muscoli scheletrici.
Il glicogeno è un polisaccaride formato da una lunga catena di molecole di glucosio, che viene sintetizzato e immagazzinato nei muscoli scheletrici. La sua funzione è quella di riserva energetica per le cellule del muscolo.
Durante i normali processi metabolici gli enzimi rompono le catene di glicogeno, e le molecole di glucosio vengono rilasciate nel torrente ematico e utilizzate come fonte di energia; ma nei cavalli con EPSM la degradazione non avviene e il glicogeno si accumula nei tessuti invece di essere utilizzato come fonte energetica.
Come conseguenza del problema metabolico, i cavalli colpiti manifestano intolleranza al lavoro, debolezza e rabdomiolisi (tying-up) durante l’esercizio fisico. Dolori muscolari e crampi, andatura rigida, sudorazione, riluttanza al movimento sono sintomi comuni della rabdomiolisi; gli episodi sono molto dolorosi per il cavallo e la loro frequenza può variare da poche volte all’anno nella forma più lieve ad ogni sessione di lavoro nella forma cronica (recurrent exertional rhabdomyolysis o tying-up cronico).
Non c’è cura per questa malattia. Si può però tentare di intervenire con la dieta, riducendo l'apporto alimentare degli alimenti che non vengono metabolizzati. I cavalli con EPSM trovano beneficio se alimentati con diete a basso contenuto di amido e ricche in fibra. Fienerba è notoriamente fonte di fibra e, quando somministrato ad un cavallo affetto da EPSM, la maggior parte dell’energia necessaria all’esercizio viene derivata dalla fibra invece che dall’amido.
Il cavallo nelle foto è un cavallo da salto nato e allevato da noi, con una storia di episodi ricorrenti di rabdomiolisi e con una diagnosi di miopatia da accumulo di polisaccaridi.
I primi episodi si sono manifestati verso i 5 anni di età, quando Aurel aveva appena incominciato l’allenamento finalizzato al salto ostacoli.
Aurel è sempre stato un cavallo atletico, generoso e coraggioso. La sua riluttanza al lavoro e la sua irascibilità non erano normali ed era per noi evidente che dietro tutto ciò ci fosse una causa che non riuscivamo a identificare. Purtroppo i disturbi provocati da queste condizioni spesso vengono mal interpretati ed il ritardo diagnostico può essere anche molto lungo. Ma finalmente arriva la diagnosi definitiva di “miopatia da accumulo di polisaccaridi”.
Al tempo della diagnosi (Foto 1) le condizioni generali del cavallo sono compromesse non solo dalla sua incapacità di assimilare i nutrienti ma anche dal problema respiratorio: il cavallo è diventato sensibile alle polveri e alle muffe in quanto affetto da una forma iniziale di RAO (Recurrent Airways Desease).
Il disturbo muscolare aggravato dalla malattia respiratoria minano a tal punto la capacità di lavoro del cavallo da determinare l'interruzione di qualsiasi attività sportiva.
Non esiste una terapia efficace per la miopatia da accumulo di polisaccaridi. Tuttavia scopriamo che lo stile di vita ed una dieta appropriata sono di primaria importanza per ridurre al minimo gli episodi di rabdomiolisi.
In particolare, è necessario ridurre drasticamente la quantità di carboidrati solubili introdotti con la dieta in modo da ridurre al minimo l'accumulo di polisaccaridi, e nello stesso tempo si deve favorire l’utilizzazione del glucosio attraverso il regolare esercizio fisico giornaliero.
Sia il mangime che il foraggio devono avere un basso contenuto di zuccheri e di amidi ma devono anche essere ricchi di proteine e di fibra, per soddisfare le esigenze nutrizionali del cavallo.
La dieta di Aurel viene cambiata: i mangimi a base di cereali vengono completamente eliminati, mentre il classico fieno polifita viene sostituito con Fienerba. Il cavallo gradisce il cambiamento: il Fienerba è appetibile. Bastano pochi giorni per notare il primo miglioramento: il cavallo non tossisce più. La riduzione di amido e zuccheri produce un evidente risultato, e dopo due mesi gli effetti benefici della nuova dieta incominciano a notarsi (foto 2).
Il miglioramento a livello respiratorio determina una migliore ossigenazione tissutale, e questa a sua volta favorisce il benessere e l’efficienza di tutte le altre funzioni compresa quella muscolare. E’ necessario altro tempo prima che il cavallo recuperi il peso perso e rafforzi la muscolatura. Ma Fienerba è un’ottima fonte di energia ed è ricco di proteine, vitamine e minerali. A distanza di un anno il cavallo è irriconoscibile: ha recuperato la forma fisica e la propensione al lavoro, ed ha finalmente ripreso l’attività sportiva. Anche il carattere è cambiato: gli accesi d’irrequietezza e irascibilità hanno lasciato il posto ad un miglior equilibrio psico-fisico.
Aurel oggi
Sono passati alcuni anni ma Aurel è ancora in ottima forma.
Mangia solo Fienerba ma a lui non dispiace affatto e, come mostra la foto (foto 4), la sua malattia sembra un ricordo lontano.
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